
Yoga sulle alpi
Yoga Summit Innsbruck
Il primo weekend di ottobre sono stata inviata (grazie mille, Giornale dello Yoga!) in mezzo alle Alpi nell’ovest dell’Austria, in Tirolo, per partecipare allo Yoga Summit Innsbruck.
Al mio arrivo il sole splendeva alto nel cielo e la straordinaria luce autunnale mi ha accolta calorosamente, come accogliente e calorosa si è dimostrata Monika Brachmayer, una delle organizzatrici dell’evento.
Davanti a me si presentavano due interi giorni di intensa pratica e io non vedevo l’ora di tuffarmi in quel turbine gioioso, così, senza pianificare, solo seguendo l’istinto del momento.

Il luogo
Situato nei pressi della città di Innsbruck, in un tranquillo e verdeggiante scenario circondato da imponenti montagne, il luogo era perfetto per ospitare uno yoga festival!
Per l’evento sono state allestite sei bellissime e luminose sale che potevano ospitare comodamente tutti i partecipanti. Il numero di ingressi era limitato (massimo 180 yogi al giorno) e ciò rendeva il clima ancora più sereno e familiare, senza nessuna coda fastidiosa o classe superaffollata. In più, visto che si era in pochi, è stato possibile per tutti avvicinarsi ai più di venti insegnanti di yoga provenienti da tutto il mondo per fare domande o condividere esperienze.
Tra una lezione e l’altra ho potuto riposarmi in una delle stupende terrazze e godermi la vista spettacolare.
Ho conosciuto nuovi amici tentando di praticare acro yoga in giardino o gustando i deliziosi pasti vegetariani e vegani offerti dal ristorante dell’hotel.
Ovviamente ho anche dato una sbirciatina alla fornitissima zona mercatino, dove era proposto ogni genere di accessorio yogico: vestiti, ausili per la pratica e mala per la meditazione.


L’idea di partenza
Con una scelta di 89 seminari (!!!) in 3 giorni, Helene Krainer, la seconda organizzatrice dell’evento, è sicuramente riuscita a realizzare ciò che si era proposta: mostrare la grande varietà dello yoga alla comunità di praticanti di Innsbruck. Helene (www.alpine-yoga.at) e Monika (www.soulinmotion.at), entrambe insegnati yoga, oltre a coordinare il festival, organizzano ogni anno vacanze yoga a Bali insieme. Le due yogine formano proprio una bella squadra, come si percepiva dalla perfetta organizzazione di questo grande evento.
I dodici diversi stili di yoga presenti al festival rendevano difficile scegliere le classi a cui partecipare: Jivamukti yoga, yin yoga, anusara yoga, acro yoga, forrest yoga, yoga della risata, canti sacri, meditazione, pranayama… solo per nominarne alcuni. Vai al sito www.yogasummit.at per vedere il programma completo.
Così, come spesso consigliano i guru yoga, ho deciso di farmi guidare dal cuore, uscire dal percorso ordinario e provare qualcosa di nuovo…


Il primo impatto
Entrando nel mio primo seminario “Meditazione con Punnu Singh Wasu” mi sono subito sentita a casa: yogi sorridenti seduti su tappetini di tutti i colori e un signore indiano con un turbante che cita frasi in sanscrito… di cosa altro c’è bisogno?!
Punnu, yogi indiano che vive e lavora presso Yoga Barn a Ubud, Bali, ci ha guidati per 2 ore e mezzo attraverso diversi stili di meditazione. È cresciuto in India praticando bakthi yoga (yoga devozionale), dal momento che suo padre era un cantante kirtan, in seguito ha studiato alla Oneness University e ora propone diversi tipi di ritiri a Bali, ma anche in giro per l’Europa.
Gli ho chiesto cosa lo avesse spinto a continuare il percorso dello yoga e ad approfondire la sua pratica e lui mi ha semplicemente risposto “Beh, a causa della sofferenza” guardandomi con uno sguardo che significava “capisci cosa intendo”. E, si, io lo capisco, come del resto tutti coloro che praticano yoga con costanza e serietà.

Musica, musica, musica…
La musica ha occupato un ruolo molto importante allo Yoga Summit Innsbruck… “perché la musica è estremamente importante sul cammino dello yoga e cantare mantra porta felicità…” mi ha confermato Monika.
Era dappertutto, sempre! Toccanti circoli di canti e viaggi curativi sonori riempivano incessantemente le sale durante il giorno e stupende voci, suoni, battiti di mani e balli canti di mantra animavano il festival con Kirtan durante la notte. Sono stata particolarmente toccata dalla splendida voce di Nani Heart.

Conclusioni
Dopo questi due giorni di esperienze intense mi sono sentita benissimo. Ho sudato sul tappetino, aperto il mio cuore e la mia mente.
Quando mi sono unita alla lezione di yoga della risata, ho riso così forte, come non mi capitava dagli anni spensierati dell’adolescenza. E anche adesso, mentre scrivo, mi scappa una risata solo a pensarci.
Ho pianto, fortemente coinvolta dalle voci e dall’energia che si sprigionavano dai circoli di canto.
Ho conosciuto nuovi amici, lasciato andare paure e creato spazio per accogliere nuove esperienze.
Tutti potevano trovare qualcosa di interessante tra una tale varietà di lezioni e seminari e il contesto ti invitava a immergerti profondamente in una pratica che già conoscevi o a provarne una nuova.
In qualità di insegnante spesso percepisco una certa competizione tra i diversi stili di yoga, ma questo non è assolutamente successo al festival, che invece mi ha ispirata su molti piani diversi.
Esperienza totalmente positiva quindi, speriamo che Monika e Helene abbiano l’energia per riproporre anche l’anno prossimo Yoga Summit Innsbruck: io di sicuro parteciperò!
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Yoga sulle alpi
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In un tranquillo e verdeggiante scenario circondato da imponenti montagne, il luogo era perfetto per ospitare uno yoga festival! La musica ha...
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Katrin Zangerle
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Il Giornale dello Yoga
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