
Yoga e Fibromialgia
Nel 2010 è stata effettuata una sperimentazione sugli effetti dello Yoga su persone affette da fibromialgia, una malattia reumatica.
La carenza di ricerche in questo campo, in special modo in Italia, porta spesso le persone affette da malattie ad essere poco fiduciose all’approccio di questa pratica spirituale, che può essere un valido supporto agli altri approcci terapeutici in atto.
La ricerca è nata con lo scopo esplicito di stabilire se lo Yoga potesse aiutare i pazienti affetti da fibromialgia nel migliorare la loro condizione fisica, emotiva o mentale. La pratica dello Yoga è stata accostata al normale trattamento terapeutico.
Che cos’è la fibromialgia?
La fibromialgia detta anche sindrome fibromialgia, fibrosite o reumatismo fibromialgico è una malattia reumatica.
Le malattie reumatiche sono patologie che determinano disturbi a carico dell’apparato locomotore e dei tessuti connettivi; la parola “reumatismi “ deriva dal greco e significa “fluire del dolore“
La fibromialgia fa parte dei reumatismi extrarticolari generalizzati, che includono anche malattie ad eziologia incerta e tutte quelle in grado di determinare il dolore muscoloscheletrico diffuso.
La sindrome fibromialgica può essere genericamente definita come una sindrome di sofferenza muscoloscheletrica diffusa caratterizzata da dolore e rigidità assiale, influenzata da alcuni fattori come le condizioni climatiche, l’attività fisica, gli stress psicofisici, e associata a disturbi del sonno sintomatici e alla presenza di punti elettivi di dolorabilità multipli, in assenza di alterazioni ematochimiche e radiografiche.
La fibromialgia non è una sindrome depressiva o immaginaria, come molti medici credono ancora, ma è una malattia vera, che interessa i tessuti molli e non le articolazioni, e si presenta con dolori muscolari, affaticamento cronico, ipersensibilità al dolore proveniente anche da stimoli cutanei innocui, mal di testa e disturbi del sonno.
Il dolore è cronico tanto da compromettere la vita.
La fibromialgia, a differenza di altre malattie reumatiche, non presenta deformità, quindi è più difficilmente diagnosticabile.
La sindrome fibromialgica può essere primitiva o secondaria ad altre malattie reumatiche (connettiviti, artriti, artrosi), malattie infettive, malattie endocrine (iper e ipo-tiroidismo) e metaboliche.

La Ricerca Sugli Effetti Dello Yoga E La Fibromialgia
Il gruppo di controllo
Una sperimentazione scientifica oltre a lavorare sul gruppo di pazienti affetti dalla patologia in considerazione, deve avere un gruppo di controllo che deve rispecchiare le stesse caratteristiche del gruppo di malati, senza essere però affetti dalla patologia in questione.
Sono stati così formati due gruppi, ognuno composto da quattro donne dall’età compresa tra i 40 e 60 anni (la fibromialgia colpisce maggiormente le donne rispetto agli uomini) che avrebbero partecipato a delle lezioni di Yoga della durata di due mesi con frequenza bisettimanale, con lezioni di durata di un’ora.
I test utilizzati
Alla sperimentazione hanno partecipato un medico reumatologo ed uno psicologo, oltre che logicamente all’insegnante di Yoga.
I test utilizzati sono stati diversi e per valutare diversi aspetti della patologia.
Si è scelto di analizzare il livello di ansia attraverso due test utilizzando lo S.T.A.I., cioè un questionario di autovalutazione per l’ansia di stato e di tratto. Il test di ansia di tratto è stato applicato prima della prima seduta e dopo l’ultima seduta, mentre quello di stato è stato proposto alla fine di ogni seduta.
Dal punto di vista fisiologico si è valutata la frequenza cardiaca prima e dopo la prima e l’ultima seduta.
Il terzo tipo di test utilizzato è stato il test di Kellert che misura la flessibilità articolare misurando in una flessione da in piedi del busto verso le gambe quanti centimetri mancavano alle mani per arrivare al pavimento e di quanti centimetri lo superavano.
Naturalmente poi per il gruppo di donne con fibromialgia c’ è stata l’aggiunta di tre test forniti dalla reumatologa specifici per la malattia, quali il FIQ, il questionario sullo stato di salute SF-36 e la VAS di dolore, astenia e benessere.

Le Lezioni
L’insegnante di Yoga che ha seguito questo gruppo ha applicato le pratiche di Hatha Yoga nel loro metodo tradizionale, senza mai richiedere lo sforzo né fisico né mentale, si è puntato ad annullare la competitività interiore e con gli altri. La pratica è stata sempre accompagnata dalle spiegazioni che riguardavano le origini, i testi, la filosofia, l’alimentazione ed tutti gli argomenti necessari per rendere possibile la comprensione della pratica.
Sono state programmate così un ciclo di quindici lezioni per ogni gruppo, le lezioni naturalmente sono state effettuate in modo uguale per entrambi i gruppi anche se si è supposto che il gruppo di persone sane avrà più facilità negli esercizi sia per quanto riguarda concentrazione e rilassamento che per quanto riguarda soglia del dolore e flessibilità articolare.
Ogni lezione è stata organizzata con una parte introduttiva, nella quale si volgeva a rivolgere la mente ed il corpo alla pratica staccando ogni connessione con il mondo esteriore e cercando di rimanere esterni problematiche e preoccupazione. Per quanto riguarda questa parte le prime quattro lezioni sono state programmate utilizzando un
asana rilassante, dalla quinta alla ottava un asana meditativo, dalla nona alla dodicesima un asana educativo, dalla tredicesima alla quindicesima un asana meditativo. La prima parte della lezione ha avuto sempre una durata di circa dieci o quindici minuti.
La seconda parte della lezione è stata occupata da un esercizio di rilassamento breve, della durata di circa dieci minuti.

Il tipo di rilassamento scelto è variato ogni quattro lezioni circa in modo da non cadere in automatismi e poter così sperimentare varie tipologie di rilassamento tra le quali due proprie dell’Hatha Yoga e due tipologie di rilassamento per associazione di immagini.
La fase centrale della lezione si è sviluppata entrando nella pratica più approfondita delle asana, che sono state scelte in base alle problematiche patologiche delle persone e che venivano alternate e variate così da dare una più ampia conoscenza di diverse asana utili a bilanciare il corpo, distendere la muscolatura, lavorare su parti articolari, rafforzare le zone più deboli, abituare ad utilizzare il respiro con il movimento del corpo e sviluppare lentamente la capacità di concentrazione e compartecipazione mentale alla pratica.
La lezione continuava con la pratica di Pranayama. Inizialmente questa parte era occupata solamente dalla presa di conoscenza e consapevolezza dell’utilizzo dei muscoli respiratori per riuscire infine ad effettuare la respirazione completa e i successivi Pranayama.
In finale per circa quindici minuti la lezione è stata occupata dalla pratica del rilassamento completo e profondo.
Lo Scopo della ricerca “Yoga e Fibromialgia”
Lo scopo di questa sperimentazione, che faceva parte di una tesi universitaria in scienze motorie presso l’Università di Udine, è stata quella di dare la possibilità, unendo le conoscenze yogiche, orientali e spirituali con quelle mediche occidentali di comprovare i benefici dello Yoga sulle persone affette da fibromialgia, ma in special modo fornire a queste persone un mezzo gratuito per poter introdurre queste pratiche nella quotidianità facendo sì di compartecipare al ritrovamento di una situazione fisica e mentale di non sofferenza.
Non è stata proposta una cura o una terapia sostitutiva alle medicine, ma una pratica da accostare al normale trattamento terapeutico adottato negli ospedali.
Lo scopo scientifico della tesi è stato anche quello di dimostrare che lo Yoga applicato con determinate caratteristiche può essere un buon strumento per il parziale alleviamento dei sintomi in pazienti con fibromialgia oltre che un buon strumento di benessere in persone sane.

Il risultato della ricerca su “Yoga e Fibromialgia”
I risultati si sono manifestati già dai primi incontri. Grazie anche alle registrazioni delle lezioni, per poter ripetere le pratiche anche a casa, dopo due mesi gli effetti positivi si sono verificati in entrambi i gruppi. L’ansia è diminuita nei soggetti affetti da fibromialgia, ma anche in quelli sani; la mobilità articolare è migliorata in entrambi i gruppi. La fibromialgia severa, presente nel gruppo affetto da questa malattia reumatica, è diventata una fibromialgia moderata.
Esperimento riuscito!
Nonostante i soli due mesi di applicazione nelle pratiche i risultati erano già visibili grazie ai test medici.
Sfortunatamente per il numero così piccolo di partecipanti, questo è stato solo uno studio pilota, ma speriamo in futuro di avere la possibilità di effettuarlo con un maggior numero di persone dando così dei numeri e delle prove più complete dei benefici dello Yoga.
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Yoga e Fibromialgia
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Nonostante i soli due mesi di applicazione nelle pratiche di yoga e pranayama i risultati erano già visibili grazie ai test medici...
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Shanti Benussi
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Il Giornale dello Yoga
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