
Tipi Di Yogin Che Un Insegnante Può Trovarsi Ad Un Corso
Oltre ad esistere diversi tipi di insegnanti di Yoga, ci sono anche diversi generi di persone che vengono a seguire i corsi di Yoga. Nel corso degli anni ho avuto modo di osservare le persone che venivano a curiosare ad una prima lezione o che dopo una prima esperienza decidevano di continuare questo percorso per molti anni successivi.
La raccolta degli Yogin/i che un insegnante di Yoga incontra nel suo percorso non vuole essere una critica verso nessuno, ma solo un modo ironico per descrivere le differenti tipologie di persone che scoprono la pratica.
Quando si aprono le iscrizioni ad un corso le persone che si presentano possono essere veramente molto differenti tra loro in età, esigenze e stili di vita. La prima suddivisione che può essere fatta in base al motivo per cui una persona sceglie di frequentare un corso di Yoga.
Quello/a del mal di schiena:
Quanti di voi insegnanti hanno sentito ripetere: “il fisioterapista o medico mi ha consigliato di fare Yoga”. Molto spesso in occidente le persone si avvicinano allo Yoga principalmente a causa di problemi di salute o di condizioni fisiche che impediscono il benessere e a serenità durante la quotidianità.
L’aspetto fisico è quello più conosciuto della nostra amata disciplina! Non di rado infatti lo Yoga viene associato al Pilates o ad altre pratiche che in qualche modo lo ricordano, senza però che l’aspetto spirituale, energetico e mentale legati alla pratica yogica vengano tenuti in minima considerazione. Spesso chi si avvicina allo Yoga cercando benessere fisico spera di trovare una pillola che con un paio di lezioni faccia scomparire ogni male, senza invece essere a conoscenza del fatto che le pratiche di Yoga, per essere efficaci, abbiano bisogno di due componenti fondamentali: tempo ed impegno (come d’altronde ogni cosa in cui si vuole avere successo).
Capita anche viceversa, cioè le persone che non iniziano a praticare perché “per fare Yoga si deve essere flessibili, elastici o molto giovani”. Anche questo è un mito da sfatare! Lo Yoga può apportare benefici a tutti, grandi e piccini, di qualsiasi orientamento religioso e con qualsiasi esigenza. È poi compito dell’insegnante far in modo che una persona che decide di approcciarsi allo Yoga unicamente per il suo aspetto fisico riesca poi ad apprezzarne anche gli altri.

Quello/a stressato/a:
Quanti di voi insegnanti hanno sentito ripetere “sono qui perché ho bisogno di staccare”. Alcune persone sono consapevoli di avere una vita troppo frenetica, ad alcuni capita di sentirsi insoddisfatti ed incompresi e si mettono quindi alla ricerca di qualcosa che possa aiutarli a cambiare la propria vita in meglio. Molto spesso un centro di Yoga diventa un’isola felice dove staccare dal resto della quotidianità. Nel tempo però lo Yoga diventerà parte della vita di tutti i giorni senza essere limitato ad un luogo ed un tempo ristretto.
Quello/a interessato/a all’aspetto spirituale:
Molto più raro, in special modo di questi tempi nei quali lo Yoga è una moda, è incontrare persone che sono interessate all’aspetto spirituale della pratica. Questa tipologia di persone è formata da individui molto modesti che il più delle volte hanno dedicato anni alla lettura ed alla pratica “home made”, ed hanno poi deciso di approfondire attraverso un corso.

Ma possiamo andare avanti descrivendo in modo ironico altre tipologie di persone che decidono di frequentare i corsi di Yoga:
- Lo snodato: Lo snodato è quello che già per sua natura è molto flessibile ed ha facilità a posizionarsi nelle Asana. È tronfio di ciò e pensa quindi di essere un master dello Yoga. Guarda con aria di superiorità chi invece ha difficoltà ed è “legato” e dopo un mese è già al corso avanzato.
- L’agitato: L’agitato è quello che è distratto da ogni cosa ed ogni cosa da fastidio: la maglietta sale, il capello nell’occhio, si tocca la pancia perché è gonfia, gli prude la gamba, fa male la schiena, la luce è troppo forte, nella stanza fa troppo caldo, il vicino di tappetino è troppo rumoroso…
- Il ginnico: Il ginnico è quello che non è interessato alla spiegazione teorica della pratica ed è convinto che la pratica fisica sia l’unica cosa realmente utile. Il ginnico è quello che quando parli freme, quando fai praticare un’asana vuole già passare a quella successiva…ma dice di venire a Yoga per acquisire calma e tranquillità interiore. Già molto dinamico di suo è convinto che riuscirà a calmarsi solamente attraverso altre pratiche estremamente dinamiche.
- Il giovane alternativo: Il giovane alternativo è colui che probabilmente già con l’adolescenza ha avuto difficoltà ad inserirsi nella società, si pone tante domande, è affascinato dall’oriente e da tutto ciò che non viene promosso o viene ostacolato dalla nostra società. Spesso anche curioso dal provare gli effetti di sostanze stupefacenti, non sempre incline ad un sano stile di vita…solitamente vorrebbe frequentare le lezioni gratuitamente.

- Il distratto: Il distratto è quello che quando gli si chiede di muovere il braccio destro lui muove quello sinistro, quando dici “chiudi gli occhi” ti fissa sperando che il nero delle tue pupille possa creargli un’illuminazione immediata. Il distratto è quello che finita la lezione di Yoga va a cambiarsi in spogliatoio e si veste con i pantaloni di un altro; arrivato a casa si accorge che sono troppo lunghi e li porta dal sarto ad accorciare (si, mi è capitato davvero!). Il distratto è anche quello che in inverno si dimentica le scarpe in spogliatoio (lascio alla vostra immaginazione come possa essere tornato a casa! ).
- Il professore. Il professore è quello attentissimo e diligentissimo; quando sbaglia non se lo perdona e ti chiede pure scusa.
- L’insegnante di Yoga. L’insegnante di Yoga è quello che (alcune volte) insegna in un centro, ma non te lo dice. Lo vedi particolarmente efferato nella pratica, ma solo a fine corso ti rivela il perché.
- L’assonnato: L’assonnato è quello che si mette in Shavasana e rimane per un’ora e mezzo addormentato a terra mentre la lezione continua…

E poi c’è:
- Quello/a che… dopo una lezione di prova, chiede se ce ne sarebbero altre (gratis ovviamente).
- Quello/a che… frequenta il corso, ma non lo paga mai.
- Quello/a che… durante la lezione o in spogliatoio pubblicizza i corsi di un’altra associazione.
- Quello/a che… vorrebbe frequentare il corso insegnanti Yoga, ma non ha mai frequentato un corso di Yoga
- Quello/a che… inizia con una lezione una volta a settimana, poi si appassiona, e diventa parte della tappezzeria dell’associazione.
- Quello/a che… inizia questo percorso e mette in gioco la sua vita!
Riferimenti a persone e fatti realmente accaduti sono puramente casuali!!
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Tipi Di Yogin Che Un Insegnante Può Trovarsi Ad Un Corso
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Quando si aprono le iscrizioni ad un corso le persone che si presentano possono essere veramente molto differenti tra loro in età, esigenze e stili di vita...
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Shanti Benussi
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Il Giornale dello Yoga
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Sono d’accordo su molti aspetti di come molte persone si avvicinano allo Yoga, io sono stato tra quelli che si sono avvicinati per problemi di salute. Non riuscivo a stare seduto nel furgone per non più di un’ora e mezza di continuo, per mia ignoranza ho sempre pensato che si trattava per lo più di spiritualità. Sapevo che dava anche benessere al corpo. Pertanto siccome sono molto curioso, ho comprato il libro ” Il cuore dello Yoga” di T.K.V. Desikachar, dopo averlo letto ho capito di come in Occidente siamo ignoranti, in seguito sono andato alla ricerca di un’insegnante che… Continua a leggere »