
Tra cielo e terra: Il Sup Yoga
La magia e i benefici di praticare Yoga su una tavola da Sup.
“L’acqua è la materia della vita. È matrice, madre e mezzo. Non esiste vita senza acqua”.
Lo Yoga è uno strumento di esplorazione e crescita personale, esistono stili differenti che si adattano ad ogni esigenza tutti, producono un’infinità di effetti positivi a livello fisico, mentale ed emotivo. Si può praticare Yoga ovunque in studio, in un Ashram, in un parco cittadino ma in acqua, su una tavola da Sup (Stand up paddle), è certamente un’esperienza unica. Un gioco di equilibrio in cui corpo, mente e respiro si ritrovano. Come acqua, la frenesia del quotidiano scorre via la mente si placa, spalancando le porte al”qui e ora”.
Il Sup Yoga è in netta ascesa anche in Italia, potrete provarlo al mare ma anche al lago o in piscina, è adatto assolutamente a tutti. L’eccezionalità sta nel praticare immersi nella natura, cullati dalle onde. Un’esperienza olistica del proprio corpo-essere molto profonda.

Le Origini
Per parlare di Sup Yoga, bisogna parlare di Sup.
Il Sup è una variante del Surf in cui si sta in piedi su una tavola più voluminosa, utilizzando una pagaia per la propulsione. Facendo delle ricerche emerge che già nel 1778, l’esploratore inglese James Cook, primo europeo sbarcato alle Hawaii, ebbe modo di osservare alcuni nativi forse pescatori, pagaiare su grandi tavole per cavalcare le onde. Altri studi, sostengono che la nascita di questo sport sia avvenuta intorno agli anni 50 a Waikiki, con la riscoperta del Surf da onda grazie a Duke Kahanamoku. È stata invece la californiana Sarah Tiefenthaler nel 2011, a combinare i benefici della pratica Yoga a quelli dell’acqua. Insegnante di Yoga e appassionata di Sup, sperimentò la bellezza di praticare yoga in mezzo al mare, e fondò così YogAcqua creando una specifica sequenza di posizioni adatte per lezioni su tavola da un’ora e mezza.

La pratica
Si inizia con un riscaldamento che può essere fatto a terra oppure sul Sup, per poi progredire con una sequenza di posizioni specifiche, in base al tema della classe e al livello dei partecipanti. Per facilitare i meno esperti, le tavole vengono ancorate, soprattutto in luoghi dove le correnti cambiano velocemente. Il rilassamento finale in Shavasana resta una parte essenziale della lezione che cullati dalle onde, diventa ancora più rilassante. E’ possibile introdurre esercizi di respirazione (Pranayama) e Meditazione, come in una classica lezione in studio.
Il respiro resta il cuore della pratica, è la nostra ancora nel momento presente, è attraverso la consapevolezza del respiro, che abbiamo la possibilità di sperimentare l’unione ovvero, il significato profondo di Yoga.
Benefici del Sup Yoga
Il Sup Yoga regala svariati benefici a livello fisico, mentale ed emotivo.
Galleggiando sull’acqua, la superficie su cui pratichiamo (quella della tavola) è instabile, ogni semplice movimento richiede concentrazione e sforzo fisico in termini di equilibrio, flessibilità e forza. Si lavora molto su glutei, addominali e muscoli della schiena. Il risultato è un intenso utilizzo della muscolatura profonda di tutto il corpo che, diventa tonico e ben definito.
I benefici di questa pratica non sono solo fisici. Galleggiare sull’acqua calma la mente, rilassa gli stati emotivi come stress, ansia, rabbia e tristezza. Il diretto contatto con la natura e gli elementi, ci avvicina al nostro centro, a ciò che siamo veramente, creature complesse che custodiscono dentro di se, gli stessi elementi di cui è fatto il pianeta su cui viviamo. Ci dona un senso di appartenenza e di pace a cui difficilmente abbiamo accesso nella vita quotidiana.

La mia esperienza personale
Ho sperimentato per la prima volta questa pratica in California anni fa, con una grande dose di curiosità e un pizzico di scetticismo. Ero già insegnante di Yoga ma non avevo mai appoggiato i piedi su una tavola da Surf o da Sup. Fu un’esperienza fantastica e completa. Al mio rientro in Italia decisi di iniziare a fare pratica in Toscana dove vivo, con l’intenzione diffondere questa disciplina appena fossi stata pronta, e così è stato!!!
Lasciare la spiaggia e camminare in acqua per raggiungere la tavola, è già di per sé un rituale di purificazione. Si lascia a terra lo stress, il quotidiano, per abbracciare un’altra dimensione, quella interiore. L’acqua, simbolo della vita pulisce non solo a livello materiale ma anche spirituale. Mezzo di purificazione è flessibile, si adatta alle circostanze aggirando gli ostacoli che incontra nel suo cammino, risponde all’ambiente e alla temperatura cambiando forma, diventa vapore o ghiaccio ma resta sempre fedele a se stessa e al suo percorso. L’acqua è preziosa, noi stessi siamo fatti di acqua per una grande parte (circa il 60-70%) in base a età e condizioni fisiche.
Nel nostro corpo energetico il secondo chakra (svadisthana) localizzato nella zona sopra il pube, è collegato all’elemento acqua che nel suo fluire, esprime il cambiamento. Rappresenta lo scorrere del tempo e delle cose, ci insegna ad accettare l’impermanenza della vita con meno resistenza.
Sole, mare e Yoga cosa chiedere di più? Un ottimo esercizio fisico, una pratica di concentrazione, una meditazione in movimento. Un’opportunità per imparare ad essere presenti a sé stessi e anche a cadere. Si, si può perdere l’equilibrio, si può cadere, ma come succede nella vita, ci si rialza e si ritenta con maggiore consapevolezza.

Consigli per chi vuole provare:
- Accertatevi che l’insegnante di Yoga sia qualificato.
- Se provate in mare, fatelo quando è calmo, almeno le prime volte, questo vi infonderà sicurezza e vi sarà di aiuto per lavorare su equilibrio, forza e concentrazione.
- Se siete neofiti assicuratevi che la vostra tavola venga ancorata, questo ridurrà l’ansia da prestazione e vi consentirà di seguire le istruzioni dell’insegnante senza troppe distrazioni. Andare alla deriva, può non essere l’esperienza che cercate J.
- Non abbiate paura di cadere, fa parte dell’esperienza e in piena estate è davvero piacevole.
- Se non praticate ne yoga ne sup, nessun problema!!! Il Sup Yoga è adatto anche a voi. Datevi tempo e l’opportunità di non essere perfetti, persino impacciati, farà benissimo al vostro ego.
- Restate curiosi!!! 🙂

Consigli per gli insegnanti:
Cari insegnanti, se avete voglia di iniziare ad insegnare Sup Yoga a meno che non viviate sul lago o abbiate a disposizione lo spazio in un porticciolo, il mio consiglio è ancorate le tavole. Questo semplificherà l’esperienza dei vostri studenti e anche la vostra. Il vento può prendersi gioco di voi 🙂
- Se praticate in un’insenatura protetta può essere sufficiente ancorare solo una parte della tavola altrimenti, sia davanti che dietro (poppa e prua). Se la corrente cambia, cambierà anche la direzione della tavola, risultato; i vostri studenti non sentiranno più cosa dite, saranno in difficoltà perché la tavola si muove e voi parlerete al vento.
- Se vi appoggiate ad un centro velico o ad un negozio di Surf-Sup, provate a richiedere la stella in comodato d’uso, almeno all’inizio. Il prezzo di acquisto infatti, può superare i mille euro per una piattaforma nuova.
La stella è una fantastica struttura che serve ad ancorare più tavole allo stesso tempo, l’insegnante è al centro della piattaforma e gli studenti, sono sulla loro tavola attorno a voi. La struttura facilita molto da un punto di vista logistico ed è più stabile, sicuramente più adatta ai super principianti. Dovrete solo gonfiarla, posizionarla, poi attaccare le altre tavole.
L’estate si avvicina…. saltate sulla vostra tavola e lasciate il caos delle spiagge affollate dietro di voi. Esperienza altamente consigliata!!!
Buona pratica e buona estate,
Namastè
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Tra cielo e terra: Il Sup Yoga
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Si può praticare Yoga ovunque in studio, in un Ashram, in un parco cittadino ma in acqua, su una tavola da Sup (Stand up paddle), è certamente un’esperienza unica...
Author
Gaia Ceccarelli
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Il Giornale dello Yoga
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Stupendo! Verrò a provarlo da te e con te, sperando di poterlo presto portare in un’altra regione italiana. Brava Gaia!