
Sun Gazing: la contemplazione del sole
La storia
La tecnica della contemplazione del sole è nota a moltissime culture antiche, dai maya, ai nativi americani, ai greci, agli egiziani. In India, comparve oltre duemila anni fa con gli insegnamenti di Mahavira, il fondatore del jainismo. È tornata in auge in anni recenti grazie a Hira Ratan Manek un indiano che, praticando il Sun Gazing, ha praticato lunghi digiuni, durati anche oltre un anno (del resto, già Yogananda, nel suo Autobiografia di uno yogi, racconta di una anziana signora che non toccava più cibo da quando si era sposata).
Hira Ratan Manek (dal cui nome deriva l’acronimo HRM, con cui gli piace farsi chiamare) ha raccontato di avere appreso dell’esistenza di questa antica tecnica nel 1962, mentre si trovava all’ashram di Aurobindo; dopo trent’anni di studi, nel 1992, ha cominciato a praticarla e ha completato il processo nel 1995.

La tecnica
È molto semplice, benché richieda una certa regolarità. Bisogna guardare il disco solare nella prima ora dopo l’alba o nell’ultima ora prima del tramonto per un periodo che va da 10 secondi (il primo giorno) a 44 minuti, aumentando la contemplazione di dieci secondi al giorno.
Mentre si contempla bisogna stare all’aperto, a piedi nudi sulla nuda terra (né cemento, né erba; terra, pietra, fango o sabbia). Anche se il cielo è coperto si prosegue, guardando fisso dove si indovina il sole dietro alle nuvole (dopo un certo periodo se ne vede la sagoma rotonda). Non occorre concentrarsi sul sole o fissarlo con accanimento; state rilassati, guardatelo e basta, lasciatevi andare. Il grande segreto è lasciarsi andare.
Le fasi della tecnica e la fase di mantenimento
Secondo quanto spiega Hira Ratak Manek quando si arriva a un quarto d’ora di contemplazione (dopo circa tre mesi) di solito l’ansia, la tensione mentale, la preoccupazione scompaiono. Se si è soddisfatti, si può interrompere la contemplazione a questo punto, e passare al mantenimento (vedi sotto)
Proseguendo fino a 30 minuti (altri tre mesi), sempre secondo quanto spiegato dall’autore, si verifica una scomparsa delle malattie. Se era questo l’obiettivo, si passa al mantenimento.
Proseguendo ancora per circa altri tre mesi si arriva a 44 minuti. È un limite che non va superato in nessun caso. A questo punto dovrebbe scomparire lo stimolo della fame.
A questo punto si passa al mantenimento, che è molto semplice (e salutare). Bisogna camminare a piedi nudi per quarantacinque minuti al giorno, per un anno. Non si tratta di correre o di fare jogging. Si cammina lentamente, con consapevolezza, avvertendo il contatto delle dita e delle piante con il terreno, e del corpo con l’aria intorno.

Come funziona
Secondo Manek, durante i primi tre mesi di contemplazione si attiva la ghiandola pineale: l’energia del sole, passando da ajna (il terzo occhio, all’attaccatura delle sopracciglia) arriva alla ghiandola pineale (situata al centro della testa) e si accumula nell’ipotalamo.
L’ipotalamo ha due funzioni molto importanti: regola il sistema nervoso autonomo (quindi la motilità viscerale, il ritmo sonno veglia, la temperatura corporea, l’appetito, gli stati emotivi) e il sistema endocrino, e in esso viene prodotta l’ossitocina, una sostanza definita talvolta “ormone dell’amore”, che ci rende sereni, fiduciosi ed empatici.
D’altra parte la glandola pineale, stimolata, secerne melatonina e serotonina, due ormoni che regolano i cicli di sonno/veglia e stati positivi della mente. La melatonina è anche un potente antiossidante che diminuisce gli effetti dell’invecchiamento.
Da studi effettuati dalla University of Pennsylvania e dalla Thomas Jefferson University, inoltre, la ghiandola pineale di chi pratica la contemplazione del sole diventa notevolmente più grande di quella di una persona normale.
Nei tre mesi successivi, l’energia solare giunge a caricare le cellule cerebrali, e poi tutte le cellule del corpo. Raggiunti i quarantaquattro minuti di contemplazione, afferma Manek, tutte le cellule corporee sono cariche, e quindi non è più necessario proseguire la pratica.
Va aggiunto che l’esposizione al sole aumenta l’apporto di vitamina D, migliorando il sistema immunitario, l’equilibrio nervoso. l’assunzione di calcio e quindi la salute ossea.

I benefici
10 straordinari benefici del sun gazing:
- Accresce il livello di melatonina e serotonina
- Migliora la qualità del sonno
- Contrasta la fatica
- Favorisce la memoria dei sogni
- Aumenta le dimensioni della glandola pineale
- Favorisce il sogno lucido
- Migliora la vista
- Potenzia l’energia
- Attenua la depressione stagionale
- Migliora la salute endocrina

Perché a piedi nudi?
Come sa bene chi si occupa di riflessologia, il piede è un microcosmo corrispondente al corpo intero. In particolare, l’alluce corrisponde a zone del cervello che includono l’ipofisi e la ghiandola pineale. Ma ogni punto del piede che tocca il terreno va a stimolare la parte corrispondente del corpo, e la riattiva mettendola a contatto con la natura.

Le precauzioni
Come ogni tecnica yogica piuttosto forte anche questa richiede umiltà, disciplina e consapevolezza. Certo se si guarda il sole quando è troppo alto nel cielo o troppo a lungo, o senza rispettare il processo graduale di adeguamento alla contemplazione, si rischia di danneggiare la retina. Lo dice anche il proverbio: la gatta frettolosa fece i gattini ciechi. Ma questo non succede se ci si attiene scrupolosamente alle prescrizioni: del resto, se ci si accorge che la tecnica ci fa dolere gli occhi anche usando la necessaria prudenza, è meglio abbandonarla. Non tutti siamo fatti per tutto, e tra le molte pratiche proposte troveremo quella che fa per noi.
Una eccessiva fretta nell’assimilazione del sole rischia inoltre di provocare bruschi cambiamenti nel nostro equilibrio fisiologico grossolano e sottile.
Un altro avvertimento che mi sento di dare è di non innamorarsi del sole. Per chi ha una particolare sensibilità all’energia, o se si contempla il sole in zone in cui il sole ha una grande influenza, come per esempio in alcune parti dell’America del Sud, può capitare di sentirsi risucchiare dalla sua immensa forza. Ricordate di mantenere l’amorevole distacco che è imprescindibile dal modo in cui facendo yoga dovremmo porci rispetto alle forze della natura (noi inclusi), onorando la sacralità delle singole entità nell’universo e dell’universo nelle singole cose.
Articolo del 28/7/’16 , aggiornato il 28/2/’18.
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Sun Gazing: la contemplazione del sole
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La tecnica del Sun Gazing è molto semplice, bisogna guardare il disco solare nella prima ora dopo l’alba o nell'ultima ora prima del tramonto per un tempo che va da 10...
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Sighé
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