
Scuola: sostituiamo la punizione con la meditazione!
Cosa succede a scuola quando un bambino comincia a fare i capricci, a litigare o a buttare istericamente libri per terra? Il ragazzino viene messo in castigo, in un angolo della classe con la faccia rivolta verso il muro. Idealmente questo momento di pausa serve per farlo pensare a quello che ha fatto e a calmarlo, ma in realtà le cose vanno molto diversamente…
A tutti è capitato infatti, dopo essere stati messi in punizione, di cercare di parlar agli altri bambini senza venire scoperti, di giocare, di leggere un libro. La punizione allora sembrava stupida e ingiusta e non un valido momento di crescita e vera comprensione.

Perché invece di punire i bambini che disturbano non proviamo a farli meditare?
Alla scuola elementare “Robert W. Coleman” di Baltimora, negli Stati Uniti, ci hanno provato e i risultati sono stati eccezionali. Il primo passo è stato arredare un’aula con cuscini, tappeti e decorazioni per adibirla a “sala meditazione”. In questa stanza, con l’aiuto dell’insegnate, i bambini sono guidati a praticare il respiro consapevole, alcune tecniche di rilassamento e la meditazione.
L’insieme di queste pratiche riducono l’ansia, il mal di testa, i problemi allo stomaco dovuti alla tensione e, più in generale, lo stress. La finalità è quella di calmare i bimbi e ricentrarli prima dell’ingresso in aula studio, ma non solo… La meditazione risulta estremamente utile anche come forma di intervento per le situazioni in cui è normalmente prevista una azione disciplinare, infatti da quando esiste l’aula meditazione nella scuola è drasticamente diminuito l’uso della sospensione, fino a non dover ricorrere affatto a questo strumento. Insomma, nella “sala meditazione” i ragazzi hanno modo di calmarsi prima di tornare in classe, senza il senso di colpa e la stigmatizzazione causati dalla punizione.
Kirl Philips, il coordinatore di Holistic Me, organizzazione no profit che ha collaborato con la scuola per organizzare l’aula, sostiene che “È incredibile… Nessuno penserebbe mai che bambini piccoli possano meditare in silenzio. Invece lo fanno”. Kirl racconta che una volta era prevista una lezione di meditazione prima di una festa di Natale: “se sei un bambino, è difficile sedersi e meditare quando sai che c’è una borsa di regali che ti aspetta, ma loro lo hanno fatto! Per noi istruttori è stato bellissimo, eravamo contentissimi e ci sorridevamo a vicenda guardandoli”.
Le testimonianze dei ragazzi
Non sono solo gli adulti ad essersi resi conto della utilità di meditare e imparare tecniche di respirazione, i benefici della pratica sono apprezzati e riconosciuti anche dai ragazzi.
Uno studente del quinto anno delle elementari, ad esempio, ha usato gli esercizi di respirazione imparati per calmarsi durante un compito in classe:
“Ho fatto respiri profondi per calmarmi e completare il test. Mentre il resto della classe faceva un sacco di rumore, ho semplicemente provato a non considerarli, essere me stesso e fare gli esercizi di respirazione”
Un altra ha fatto tesoro degli insegnamenti appresi e li ha utilizzati nella vita fuori da scuola:
“Questa mattina mi sono arrabbiata tantissimo con mio papà, ma poi mi sono ricordata di respirare e non mi sono messa ad urlare”
Andres Gonzalez, uno degli organizzatori del progetto, dà addirittura un esempio in cui i bambini insegnano quello che hanno imparato ai genitori!
Questo è il metodo con cui si ferma l’effetto domino per cui quando mamma e papà hanno avuto una giornata dura e urlano al figlio, allora anche il figlio viene a scuola e urla agli amici… Abbiamo avuto genitori che ci hanno detto “Arrivo a casa molto stressata e mia figlia mi dice: Ehi mamma, devi sederti, ti devo insegnare come respirare”
Cosa dice la scienza
La meditazione ha molti vantaggi, che oggi sono stati confermati anche da ricerche scientifiche. Diversi studi hanno evidenziato come la meditazione sia in grado di diminuire dolore psicologico e stress, e come sia in grado di aumentare la creatività, l’attenzione e innalzare le difese immunitarie.
Una ricerca condotta dall’”Università della California” nel 2010 su un gruppo di persone dopo aver fatto un ritiro di meditazione, ad esempio, mostra come questa incrementi la capacità di concentrazione. Un altro studio condotto dal Dr. Dean Ornish e durato più di cinque anni su diversi gruppi di persone affette da malattie delle arterie coronarie mostra come il singolo gruppo che praticava meditazione sia stato l’unico in grado di far regredire la patologia.

Per concludere
La meditazione, lo yoga, gli esercizi di respirazione sono pratiche i cui benefici sono indubbi e, talvolta, straordinari. Conducono ad una nuova visione e ad una nuova prassi di insegnamento estremamente all’avanguardia ma allo stesso tempo radicata in conoscenze antiche, millenarie.
Noi del Giornale dello Yoga pensiamo che sarebbe ottimo se queste pratiche fossero applicate, o quantomeno sperimentate, nelle scuole e negli istituti di formazione italiani. Tu cosa ne pensi?
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desidero sperimentare la pratica yoga nel mio istituto con i miei studenti. mi piacerebbe contattare chi ha già fatto questa esperienza per condividere
grazie