
Dalle lezioni alla pratica personale: come costruire una nuova abitudine. Piccoli passi e qualche strategia
“Mi piacerebbe tanto poter fare yoga, ma non ho tempo. Sarebbe bello, ma tra lavoro, casa e famiglia non ce la faccio proprio”.
Quante volte abbiamo sentito queste frasi, magari siamo stati noi stessi a dirle: mille impedimenti che ostacolano un nostro desiderio. Ma questi impedimenti sono reali? È davvero così difficile conciliare la vita privata con un’attività da fare due volte a settimana, come per esempio un corso di yoga?
Il più delle volte ci raccontiamo solo scuse. Ma non per questo dobbiamo colpevolizzarci, anzi, meglio liberarsi dal senso di colpa e a mente e cuore aperto cercare di trovare una nuova soluzione.
Trovare il tempo per iscriversi e frequentare con costanza un corso di yoga, oppure ritagliarsi un momento quotidiano per fare la nostra pratica personale e dedicarci alla meditazione, è esclusivamente una questione di volontà e di abitudine. Il difficile spesso è proprio nel costruire una nuova buona abitudine.
La nostra giornata il più delle volte è scandita da tempi prestabiliti che hanno creato anche nel nostro cervello dei collegamenti familiari. Introdurre una nuova abitudine, vuol dire andare a modificare in qualche modo questi collegamenti, dare un input nuovo e sconosciuto che il nostro cervello non riconosce come familiare. Ecco perché così spesso ricadiamo in meccanismi che, invece, vorremmo modificare.
Come introdurre una nuova abitudine (sana)
Una nuova abitudine si costruisce un passo alla volta, introducendo piccoli cambiamenti quotidiani che non stravolgono completamente la nostra giornata. In questo modo ci sarà più probabilità che l’abitudine introdotta, possa durare nel tempo.
Per esempio, se abbiamo deciso di cominciare a frequentare con assiduità il nostro corso di yoga due volte a settimana, un piccolo strumento utile può essere appuntarlo sulla nostra agenda. Vedere scritto questo appuntamento, ogni volta che si presenta, farà in modo che la nostra mente organizzerà la giornata in modo da rispettare l’impegno segnato sull’agenda. Anche solamente vedere ripetutamente l’appunto ci servirà per rendere l’idea più familiare e quindi ci sarà meno rischio di poterla modificare.

Un altro piccolo suggerimento può essere invece legato alla nostra pratica personale. Se aspettiamo che la casa sia silenziosa e tutti i servizi fatti per dedicarci allo yoga, probabilmente la nostra pratica personale sarà rimandata in eterno. Per questo il mio suggerimento è… srotola il tuo tappetino tutte le volte che puoi. Il resto verrà da sè.
Può aiutare molto creare un piccolo altare o riservare un angolo della stanza a una candela, un incenso o un’immagine sacra. Semplicemente portare lì il nostro sguardo ci aiuterà a ricordarci quanto sarebbe bello dedicarsi un’ora per la pratica e allora facciamolo. Lasciamo per un po’ da parte i servizi domestici e rimandiamo gli impegni, un’ora può essere un tempo giusto per cominciare.
Ritagliarsi il proprio tempo
A volte l’ostacolo viene da un amico o un familiare che in quel momento in cui ci stiamo preparando per andare al centro yoga o per sistemare il nostro tappetino ci chiede qualunque cosa che ci porta ad allontanarci dal nostro impegno. Non cediamo. Magari all’inizio questo creerà un po’ di stupore, soprattutto nei familiari, ma se siamo noi i primi a prendere questo impegno con noi stessi, con serietà e costanza, cominceranno a rispettarlo anche loro.
Più difficile se l’ostacolo alla pratica viene proprio da noi… in quel caso proviamo a chiederci “perché?” e a darci una risposta onesta. Forse la pratica sta toccando dei tasti un po’ dolenti e allora varrebbe la pena continuare e superare questo momento di sconforto, magari anche di dolore, per proseguire il nostro cammino, certi che andrà sempre meglio.

Un’altra riflessione utile riguarda la qualità del tempo nelle nostre giornate. Se non abbiamo tempo da dedicare a noi stessi per il nostro benessere, sarebbe interessante capire come trascorriamo la nostra giornata, togliendo naturalmente gli impegni improrogabili e il lavoro. Quanto è utile scorrere all’infinito notizie online o leggerne i commenti? Potrebbero passare ore e ci ritroviamo solo più nervosi e stanchi perchè la nostra mente non è nè concentrata pienamente nè pienamente rilassata. Allora iniziamo a scegliere come usare il nostro tempo.

L’importanza della costanza
Un altro piccolo suggerimento è quello di fare un passo alla volta. È inutile avere un giorno libero e dedicare quattro ore alla pratica e poi lasciarla per un mese; come sarebbe poco funzionale buttarsi a capofitto in un corso con tre incontri a settimana. È molto probabile che non finirai il primo mese. Può essere, invece, più utile ritagliarsi poco spazio per volta. La giornata è frenetica? Bene, fermati un minuto a sentire il tuo respiro, il tuo corpo e a chiederti come stai. Il giorno dopo è più probabile che i minuti diventeranno due e poi tre e poi la sensazione sarà sempre più piacevole che varrà la pena fermarsi mezz’ora per meditare.
Hai paura di non essere costante con il tuo corso di yoga? Comincia con un incontro a settimana e cerca di rispettarlo. Se arrivi alla fine del mese senza aver saltato una lezione, è probabile che il mese successivo sarai più invogliato a frequentare due volte a settimana. Gli ostacoli fanno parte del percorso di crescita. Se ne siamo consapevoli sarà ancora più importante per noi riconoscere il loro superamento. E allora, in quel caso, ringraziamoci con un bel regalo e riconosciamo il nostro impegno.
Non dimentichiamoci che il più grande ostacolo alla nostra felicità, a volte siamo proprio noi stessi!! Buona pratica a tutti!.