
Come la meditazione può aiutarti con lo studio
Ti è mai capitato, studiando, di leggere più volte la stessa pagina continuando a dimenticarti cosa dice? Se la risposta è sì, non temere: non c’è nulla che non va con le tue capacità cognitive. Hai solo difficoltà a concentrarti! E potresti trovare nella meditazione la soluzione al tuo problema.
Meditare migliora la concentrazione
Ad affermarlo è uno studio svolto dal professor Robert Youmans della George Mason University e dal ricercatore Jared Ramsbord della University of Illinois su due gruppi di studenti: al primo gruppo è stato mostrato come meditare, al secondo no. Ad entrambi, poi, è stato chiesto di leggere un testo e di rispondere ad alcune domande al riguardo.
I risultati dei test, pubblicati sulla rivista Mindfulness, hanno dimostrato chiaramente che appena dieci minuti di meditazione possono migliorare non solo la capacità di concentrazione, ma anche il rendimento degli studenti. Il primo gruppo, infatti, ricordava molto più dettagliatamente la lettura su cui vertevano le domande e ha quindi fornito risposte più complete.
“Grazie alla meditazione ho più lucidità, più concentrazione e maggiore auto-controllo” ha dichiarato Jared Ramsborg. “Sono stati sufficienti sei minuti per avere risultati di gran lunga migliori rispetto a chi non aveva praticato la meditazione”. Robert Youmans ha aggiunto, inoltre, che tutte le attività di ‘raccoglimento interiore’ come la preghiera o una lunga passeggiata in solitaria possono avere gli stessi effetti positivi della meditazione. “In teoria, basterebbe diventare un po’ più riflessivi per avere importanti benefici pratici come, in questo caso, avere punteggi alti all’università”.

Bastano pochi minuti al giorno
Le persone che non hanno molta familiarità con questa pratica sono portate a pensare che per meditare serva una quantità illimitata di tempo, pazienza e tranquillità. Invece è esattamente l’opposto! Pazienza e tranquillità sono la naturale conseguenza di pochi minuti al giorno di meditazione.
Il monaco tibetano Mingyur Rinpoche parla di “monkey mind”. Trovo che la sua metafora sia piuttosto esplicativa: dobbiamo pensare alla nostra mente come a una piccola scimmietta costantemente sottoposta a stimoli esterni. Qualche volta la teniamo a bada dandole una banana, ma non sempre il cibo funziona. Allora dobbiamo trovarle qualcosa da fare. E così le chiediamo di portare la sua attenzione sul respiro. Niente di più, niente di meno.

Migliora anche la memoria
Un altro studio oltreoceano, stavolta condotto dall’Università di Harvard, ha dimostrato che praticare meditazione produce un incremento della densità di materia grigia nell’ippocampo, noto per la sua importanza nei processi di apprendimento e nella memoria. Anche in questo caso i partecipanti alla ricerca sono stati divisi in due gruppi: un primo gruppo ha meditato per 27 minuti ogni giorno per otto settimane, il secondo gruppo no.
Oltre ad aver visto migliorate le loro capacità mnemoniche, i partecipanti del primo gruppo hanno dichiarato di sentirsi meno stressati e meno agitati. Questo è dovuto alla diminuzione di densità della materia grigia nell’amigdala, che invece è legata all’ansia e lo stress. “È affascinante osservare la plasticità del cervello – ha dichiarato Britta Hozel, partecipante alla ricerca – e il modo in cui possiamo cambiarlo per migliorare la nostra qualità della vita”.

Più attenzione e meno ansia da prestazione
Non è un caso che, oltre a migliorare la concentrazione, migliori anche il rendimento. La meditazione ha effetti positivi non solo sull’attività cerebrale ma anche sul battito cardiaco. La regolazione della pressione sanguigna aiuta a calmare gli stati d’ansia di cui spesso soffrono i ragazzi prima di un’interrogazione o di un esame. Questo li aiuta ad affrontare la situazione con maggior serenità e, quindi, a rendere di più.
Ho sperimentato personalmente i benefici che pochi minuti al giorno di meditazione possono garantire alla concentrazione e al rendimento. Quando andavo a scuola non ero molto diversa dalla maggior parte degli adolescenti che, durante lo studio, riescono a trovare il volo di una mosca immensamente più interessante del libro di biologia davanti a loro. Inoltre, l’ansia da interrogazione non mi permetteva mai di rendere al meglio. Fortuna ha voluto che il mio professore di storia e filosofia fosse anche un maestro di yoga. È stato lui a guidarmi nella mia prima meditazione. Con il tempo, ho imparato a dedicare almeno dieci minuti al giorno a questa pratica e… che dire? Non so come avrei fatto ad affrontare gli esami universitari senza!

E i benefici non finiscono qui
Iniziare a meditare è davvero semplice (e in Meditazione per principianti spieghiamo come fare) e a trarne vantaggio non sarà soltanto lo studio. La vita nella società occidentale è per lo più frenetica e caotica, e così ci siamo abituati a vivere in un costante stato di stress fisico ma soprattutto mentale. Spesso, non ci rendiamo neanche conto dell’incessante flusso di pensieri che ogni giorno, ogni minuto attraversa la nostra mente senza alcun tipo di filtro. Ecco perché è indispensabile trovare il modo di ‘staccare la spina’ anche solo per qualche momento. La meditazione ci da questa opportunità. Coglierla, sarebbe davvero un bel regalo da fare a noi stessi.
Articolo originale pubblicato il 3/2/17, rieditato e ripubblicato il 31/10/17
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