
“Maestri” di yoga da cui scappare a gambe levate
7 tipologie di insegnanti da riconoscere e da evitare!
La disciplina dello Yoga si sta diffondendo oramai a macchia d’olio in tutto il globo: anche in Italia nuovi centri si aprono dall’oggi al domani e i corsi di Yoga proliferano come i funghi nella stagione delle piogge. In questa che ormai è diventata una giungla in cui sembra difficile orientarsi, la ricerca del Guru, del Maestro, o soltanto di un insegnante qualificato si fa sempre più ardua e difficile.
Così come in un grande centro commerciale dove il compratore viene allettato da molteplici offerte e consigli per gli acquisti, anche gli aspiranti yogi e yogini sono sottoposti ad un bombardamento di proposte sempre più variegate, e affidarsi ad un istruttore veramente esperto e preparato non è semplice.
Oggigiorno poi praticare Yoga in una nuda e spoglia shala come da tradizione indiana non ci basta più. E’ più figo fare yoga accompagnati da un concerto di decine di campane tibetane di tutte le dimensioni, o dai ritmi martellanti di una musica trance, o contornati da una scenografia di tamburi e giganteschi gong che scandiscono sound tribali. Non più luci soffuse durante Savasana, ma luci stroboscopiche multicolori da discoteca. Anche stare semplicemente a testa in giù in Shirshasana non è più di moda, dobbiamo assolutamente dondolare, appesi al soffitto come scimmie, praticando yoga aereo.

Come deve essere l’insegnante di yoga ideale?
La crescente domanda di Yoga e spiritualità fa crescere in maniera esponenziale l’offerta e sappiamo che questo ha i suoi rischi. Con formazioni sbrigative, di pochi week end, si rilasciano attestati a gente che non aveva mai praticato, o praticato Yoga in maniera sommaria, tutto a svantaggio della qualità. Queste persone inizieranno ad insegnare, spesso a discapito degli sventurati allievi. E sicuramente ben presto il mercato sarà così saturo che avremo più insegnanti di yoga che studenti!
Come dovrebbe essere l’insegnante di yoga ideale? Non abbiamo la formula magica, certamente deve possedere una solida preparazione, lunga pratica personale e comprovata esperienza (le scuole più serie offrono corsi di formazione insegnanti triennali o quadriennali oltre a varie specializzazioni e continui aggiornamenti).
Quindi prima di iscrivervi ad un corso chiedete all’insegnante qual è la sua formazione, che tipo di tradizione yogica o maestro segue, e da quanto tempo insegna. Ma quando vi imbattete in qualcuno dei personaggi che andremo a descrivere, vi possiamo solo suggerire di fuggire a gambe levate!
Avvertenza: Riferimenti a fatti e persone realmente esistenti non sono assolutamente casuali!
I magnifici sette
1) Il contorsionista
È sicuramente un atleta. Si presenta in sala, in tutto il suo splendore e i suoi muscoli costruiti in palestra, rigorosamente a torso nudo anche in pieno inverno se uomo, o in succinti e fashionable yoga pants e toppino se donna. Predilige lo Yoga d’oltreoceano, non vi stupite quindi se le sue frasi sono costellate di Down Dog, Plank and Reverse Warrior. È un fissato dell’allineamento e dell’anatomia, ma non andate in panico se non sapete cos’è l’acromion, il cavo popliteo o lo psoas.
Esegue alla perfezione Asana invertite meglio di un acrobata del Circ du Soleil, non prevede varianti alle posizioni e vi mette in Shirshasana esattamente dieci minuti dopo l’inizio della lezione. Nell’affollata sala, se vi guardate attorno, vedrete gente sudare copiosamente e poveri malcapitati nella posizione del Pavone, che sbuffando come ciminiere, sembrano dover scoppiare da un momento all’altro.
Vi prego però di non sprofondare dall’imbarazzo se per l’esecuzione di Trikonasana prende ad esempio proprio voi, mettendovi al centro della sala, commentando in pubblico sulla vostra colonna curva, le vostre braccia troppo lunghe, il busto troppo corto e il bacino troppo largo. E se indispettito, si accanisce spingendo sulle vostre ginocchia che non ne vogliono sapere di stendersi, lasciando i vostri tendini sfibrati ed indolenziti per tutta la settimana.

2) I riciclati
Tutti nella vita abbiamo diritto ad una seconda possibilità. Così, cosa c’è di meglio per lui, geometra che da poco è andato in pensione, e per lei, casalinga disperata con la sindrome del nido vuoto, entrambi alla ricerca di una nuova identità, che diventare insegnante di Yoga per aumentare la propria autostima?
E poco importa che abbiano seguito solo per breve tempo un corsetto di Yoga e che durante la lezione abbiano bisogno di leggere gli appunti sul quadernone da cui non si separano mai. Loro hanno già ricevuto la chiamata e sono pronti a trasmettere quest’antica disciplina a parenti, amici e conoscenti. Via libera quindi ai lavori di casa per trasformare la loro tavernetta o il garage in una sala yoga!
3) Il wellness coach
Giovanissimo ed entusiasta, si presenta come insegnante (nonostante non si capisca con chiarezza se e dove si sia formato) di Yoga e Pilates o Yogilates o Piloga, perché secondo lui, o lei, il Pilates è un fondamentale e indispensabile completamento dello Yoga! È bravissimo a costruirsi un profilo Facebook dove si presenta già alla sua tenera età, come life e wellness coach, esperto di alimentazione, rimedi naturali, fitness.
È blogger, filosofo, scrittore ed autore, profondo conoscitore delle scritture vediche e dei mantra, nonché insegnante delle summenzionate discipline e meditazione. Posta giornalmente, su Instagram e Facebook, frasi di Rumi e del Buddha ed infinite foto di sé in atteggiamenti meditativi, immerso nella natura, nelle profondità di un sottobosco o perso nei suoi intensi pensieri a osservare il mare in tempesta da un altissimo picco di scogliera, o in preghiera di fronte all’altarino indù che ha costruito sul tavolinetto del salotto buono di mamma e papà.

4) L’araba fenice
L’araba fenice risorge dalle sue ceneri ogni volta con una diversa personalità. Si reinventa ogni volta ed ha provato di tutto: a fare l’attore, il commerciante, il marinaio, l’insegnante di step. Con il suo capello lungo e l’occhio languido vive ancora negli anni ’60 all’epoca di Hair e degli hippies… D’altronde ha ampiamente passato la cinquantina, ma vi garantisco che suscita ancora un discreto fascino tra le giovani.
È fuggito in India per qualche mese, ritornando ancora più fricchettone di prima e con un certificato di insegnante di yoga, il nome sanscrito e il Mala benedetto. Le sue non sono lezioni, ma satsang (colloquio con il maestro realizzato) e a voi sembra di essere stati catapultati al tempo dei Beatles e di John Lennon: lui, attorniato dai suoi seguaci (moglie e figli), suona e canta mantra predicando pace, amore e sesso libero. Let the sunshine, let the sunshine in!
5) Il manager
È un perfetto imprenditore e manager di sé stesso, per lui lo Yoga è un business e un lavoro a tutti gli effetti! È pronto a captare le ultime tendenze in materia di fitness, wellness e domanda di spiritualità. Ha assaggiato quasi tutti gli stili di Yoga, ma alla fine fa un minestrone, creando un suo stile personale. Per lui la sala Yoga è un palcoscenico, anima la lezione con battute e frasi ad effetto. Per stupire sempre i suoi allievi, alle sue lezioni invita un danzatore, un cantante o un musicista ad esibirsi, perché per lui lo Yoga è animazione e spettacolo.
È un grande amicone e quindi dopo il corso, tutti in pizzeria! E’ in cielo, in terra e in ogni luogo al fine di promuovere se stesso e la sua attività: immancabile ad ogni evento di fitness, si fa fotografare abbracciato allo swami indiano di passaggio in città ed è padrino all’inaugurazione di ogni nuovo centro di Yoga. Il suo sogno? Come Trump, diventare Presidente dello Yoga!

6) L’intellettuale:
Immaginate di avere di fronte questo tipo, una via di mezzo tra un intellettuale alla Franco Battiato (lode al Sommo) e un sacerdote: occhiali, barba lunga, di nero vestito. Palmi delle mani rivolti verso il cielo, vi sciorina umilmente interminabili sermoni sulla reincarnazione e sui corpi eterici, ma se trattenendo uno sbadiglio osate chiedergli: “Fare qualche Asana, noo?” Manco a parlarne! Lui non si abbassa minimamente alle infime esigenze fisiche, ha già superato il corpo e le sue incombenze, al massimo può spiegarvi a parole come si esegue il cobra!
7) Il maestro
Volto serio ed inflessibile, non lo vedrete mai sorridere. Si presenta rigorosamente vestito in total orange, ma non sappiamo per certo se abbia preso i voti come monaco sannyasin (rinunciante). Attorno a lui c’è un’aria reverenziale e di soggezione, impossibile incrociare il suo sguardo, poiché la Sua vista trapassa la materia, Lui, guarda Oltre.
Attorno a Lui si muove silenziosa una fitta schiera di accoliti, pronti ad eseguire ogni suo ordine. Appena tentate di formulare una domanda o esprimere un dubbio, vi rendete conto che fareste meglio a tacere, perché non sarete mai in grado di intendere i Suoi alti insegnamenti. Ma, se accettate di inchinarvi al Suo cospetto, Lui, posando le Sue Sante mani sul vostro capo, vi inizierà alla Disciplina, elargendo Benedizioni e liberandovi dal Karma negativo.

P.S. Che nessuno se la prenda a male, abbiamo voluto solo ironizzare su noi stessi e sulle trappole che l’ego ci tende, sorridendo un po’! Lasciate nei commenti che genere di insegnante siete o avete incontrato durante la vostra pratica!
Grazie e buona pratica a tutti.
Articolo originale del 2/12/’16, aggiornato il 30/1/’18.
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“Maestri” di yoga da cui scappare a gambe levate
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I corsi di yoga proliferano come i funghi e la ricerca del Guru, del Maestro, o soltanto di un insegnante qualificato si fa sempre più ardua e difficile...
Author
Lorena Arcidiacono
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Il Giornale dello Yoga
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Non mi sembra il caso di dover ironizzare sul modo che ognuno ha di insegnare Yoga, credo che ogni allievo debba trovare il proprio “maestro”, e per me maestro, si intende nel senso occidentale del termine. Io vengo dalla ginnastica artistica e ahimè, fare asana “circensi” mi piace e lo reputo più benefico per ME, questo non vuol dire che lo insegnerei agli altri alla prima lezione. Ma vorrei specificare che siamo tutti diversi e ogni tipo di fisico e testa ha bisogno della sua pratica. Per quanto voglia essere ironia, questa generalizzazione su quello che si può trovare in… Continua a leggere »