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La Rivoluzione della Coscienza: il cammino del risveglio personale

La Rivoluzione della Coscienza: il cammino del risveglio personale

“La grande distanza che separa l’estasi di uno sciamano dalla contemplazione di un Platone, tutta la differenza creata dalla storia e dalla civiltà, non muta in nulla la struttura di questa presa di coscienza nella realtà ultima: è attraverso l’estasi che l’uomo realizza a pieno la sua situazione nel mondo e il suo destino finale.”

È con queste parole di Mircea Eliade che Selene Calloni Williams, una delle massime esponenti dello yoga sciamanico in Europa, decide di iniziarci al suo ultimo libro “Yoga sciamanico, volontà senza paura”.

Definita come guida, Selen è stata prima di tutto una viaggiatrice, discepola di Michel Williams, di cui porta il nome, ha vissuto per 8 anni in Sri Lanka, dove è stata iniziata allo yoga sciamanico. Ha vissuto in un Jungle temple, un monastero nella foresta di monaci buddisti Theravada, nella quale essi vivono completamente immersi nella natura e circondati da animali, da tigri, da aquile, ed è stata colei che ha portato l’esperienza della meditazione buddista Theravada in occidente. Laureata in psicologia, ha lavorato ed è stata allieva di James Hillman (esperto di psicologia archetipica immaginale).

Unendo gli insegnamenti di questi due grandi maestri, Selen ha unito il mondo dell’oriente e il mondo dell’occidente.

Si è innamorata dello sciamanesimo siberiano, lo ha praticato a lungo nell’altopiano dell’Altaj. è oggi definita e riconosciuta dalla Shaman Union, l’associazione dagli sciamani siberiani, un’ herald, una portavoce.

 

Oltre ad essere guida, portavoce, Selene è anche una traghettatrice e di questo ne hanno fatto esperienza molte delle persone presenti domenica 20 settembre a Milano dove ha presentato il suo ultimo libro (Yoga sciamanico, volontà senza paure.  Ed. Mediterranee) e dove ha guidato una pratica di iniziazione allo yoga sciamanico

Manuela Caputi, responsabile della comunicazione, ha ricreato con Selene un dialogo profondo sull’essenza del messaggio del libro.

M: Perché oggi un libro sullo yoga sciamanico?

S: C’è tanto bisogno dello sciamanesimo, di esperienza dell’estasi.

Tutta la nostra cultura non può negare una semplicissima verità: è solo attraverso l’estasi che l’uomo conosce veramente le cose. È solo quando tu entri in uno stato di coscienza ampliata che conosci davvero le cose. Non puoi conoscere un albero se non esci davvero dalla mente, non puoi, perché conosci il modello mentale di quell’albero. Come puoi conoscere quel prato verde se non esci dalla mente? Conosci solo il modello mentale del prato verde. Devi uscire dalla mente per conoscere

L’estasi intesa come uscire dal livello della mente, raggiungere la vera forma di conoscenza che è quando ampliamo lo stato di coscienza e raggiungiamo la mente poetica. La mente poetica fatta di fede e di amore. Si, c’è bisogno di un libro sullo yoga sciamanico perché c’è bisogno di conoscenza, c’è bisogno di estasi.

 

M: Ci puoi dire qualcosa sulla differenza tra lo yoga e lo yoga sciamanico?

S: Non differenza, integrazione. Possiamo dire di fare uno yoga sciamanico quando operiamo in uno stato d’estasi, qualsiasi cosa facciamo. Questa è la prima cosa, entrare nell’estasi. Come dice Mircea Elliade, lo yoga sciamanico si trova in tante forme dello yoga successivo, ovunque, laddove c’è il fenomeno dell’estasi. Lo sciamanesimo c’è in tantissime tradizioni dei popoli, appartiene anche alle nostre origini. Lo sciamanesimo è una conoscenza dei primordi ancestrale che è sempre in via di rivelazione, di codificazione, anche ai giorni nostri.  Difendiamo la natura, la natura è la nostra possibilità di conoscenza profonda.

 

M: Parli di rEvoluzione delle coscienze. Ti va di dirci qualcosa di più su questo concetto?

S: REvoluzionarismo. Il rEvoluzionarismo è la profonda attualizzazione della libertà, perché la libertà è rivoluzione. Il passo evolutivo che la natura deve compiere è la libertà, la libertà dell’uomo da tutti i condizionamenti. La natura sta facendo questo, solo che la natura ha tempi enormi, ci mette miliardi di anni. Ecco, oggi la grande manifestazione della diversità vincente è per me evoluzionaria, evoluzionaria vuol dire comprendere che dobbiamo fare una rivoluzione, dobbiamo fare una rivoluzione che deve essere una rivoluzione della coscienza, una rivoluzione dell’anima, una rivoluzione del femminile perché l’anima è femminile. Viviamo in una società “squilibratamente patricentrica”, dove i valori dell’animus, il maschile, che pure sono bellissimi ma se non mediati dai valori femminili dell’anima, diventano aberranti. Anche i valori femminili dell’anima, se non mediati dai valori maschili dell’animus, diventerebbero aberranti. Adesso il problema è che siamo in una società “squlibratamente patricentrica” e quindi dobbiamo compiere una rivoluzione del femminile, una rivoluzione dell’anima, una rivoluzione della morte.  La rivoluzione della morte non è una rivoluzione che fa rumore, che si vede, che sta nel mainstream. È una rivoluzione sotterranea, è una rivoluzione del sonno, è una rivoluzione silente e pacifica. È una rivoluzione che avviene nel cuore di ciascuno di noi, nell’intestino di ciascuno di noi, nel fegato di ciascuno di noi e che poi si manifesta quando respiriamo. Questa rivoluzione siamo chiamati a fare. Se riusciamo a compierla siamo in armonia con la natura e quindi possiamo realizzarci e essere felici. Se non la compiamo, se ci sottraiamo alla missione, non potremo mai essere felici perché come possiamo essere felici se non compiamo l’opera che ci è stata affidata? E il risultato finale, beh, quello non dipende da noi. Come disse Krishna nella Bhagavad Gita “compi l’opera che ti è stata affidata perché l’azione è infinitamente superiore alla non azione ma i frutti dell’azione non ti appartengono. Quelli appartengono solo al supremo”. Perciò bisogna compiere l’opera, bisogna compiere questa rivoluzione della coscienza, dentro di noi, nella notte, nell’invisibile, nel silenzio, nella pace. Non nel mainstream, non nelle apparenze. 

 

M: Questa è proprio una chiamata a una vera e propria filosofia eroica, Selene, dove ognuno di noi è chiamato a essere eroe ed eroicamente a compiere questo viaggio, questo viaggio di trasformazione, questo viaggio dove queste altre energie vengono evocate e risvegliate e quindi lo yoga sciamanico, ci stai dicendo, ci può aiutare in questo viaggio, cioè lo yoga sciamanico è uno strumento e ci può fornire, attraverso le sue pratiche e la sua filosofia, degli strumenti per compiere questo viaggio, per accompagnarci. 

S: Assolutamente. Io credo che la maggior parte delle malattie, dei problemi, dei disagi degli individui umani, oggi, siano dovuti al fatto di aver perso il senso dell’ideale e quindi di essere a servizio, eroi della grande madre, eroi dell’amore. Quando l’uomo perde questo, si infogna in una serie di problemi, di malattie inusuali e inesistenti e passa la sua vita davvero in sofferenze assolutamente inutili. Perciò bisogna ritrovare questa dimensione dell’eroe, del risveglio e condurla, portarla avanti con grande coraggio, grande intensità, grande forza. Come lo yoga sciamanico ci può aiutare? Tantissimo, il vero rivoluzionario oggi è il mistico! Se tu sei un economista, se tu sei un politico, se tu sei un sociologo, se tu sei un antropologo ma non sei un mistico, ma non sei uno sciamano, alla fine ti ritrovi a dire solo in modo un pochino diverso quello che è sempre stato detto, a proporre un’alternativa ai soliti modelli che non sono un’alternativa per nulla. Come con le terapie, noi non abbiamo bisogno di altre terapie, modelli di terapia, ne abbiamo infiniti! Alcuni vengono chiamati tradizionali, altri vengono chiamati alternativi, ce ne sono un’infinità. Noi non abbiamo bisogno di altri modelli di terapia, di altri modelli alternativi di terapia. Noi abbiamo bisogno di un’alternativa alla terapia, che è l’esperienza estetica, l’esperienza sciamanica, l’esperienza mistica. Noi non abbiamo bisogno di modelli alternativi all’economia, ne abbiamo tantissimi di modelli alternativi! Noi abbiamo bisogno di un’alternativa all’economia!  E questa, solo il mistico ce la può dare, il mistico è il vero rivoluzionario oggi. Il problema è che il mistico non è interessato al potere. 

M: Però come dice Aurobindo “è buono che il potere ritorni nelle mani della madre” e quindi è esattamente a questo che tu ci stai chiamando

S: Certo. Questo mondo appartiene all’anima, appartiene alla bellezza, alla natura. Dobbiamo rimettere il mondo nelle mani della Madre, della natura.

Lo yoga sciamanico insegna a spogliarsi dall’io per compiere l’individuazione, per liberarci da questo senso di essere esseri distinti e non un tutt’uno, di non avere lo stesso bisogno dell’aquila, del gatto, del bradipo e di qualsiasi essere su questa terra, a liberarsi con coraggio.

 

Lo yoga sciamanico è lo yoga dell’estasi, lo stato poetico della mente.

Circa l'autore

Nata a Bergamo, insegna Italiano agli stranieri e vive a Milano. Dall'età di 16 anni pratica yoga, all'inizio saltuariamente per poi renderla una pratica constante ed essenziale. Conosce la meditazione circa 4 anni fa e decide di formarsi come insegnante di yoga e meditazione presso la scuola Samadhi di Jacopo Ceccarelli, con l'approccio Anukalana

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