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Festeggiare il Navaratri: celebrare la Madre

Cosa è il Navaratri?

Navratri, ovvero le 9 notti (“nava”= nove, “ratri”=notti), è una festività indiana celebrata nazionalmente anche se è particolarmente importante in Gujarati. In origine, la festività era celebrata dalle donne per festeggiare la femminilità e femminilità nella divinità. Durante Navratri si venerava una lampada disposta in un vaso di terracotta dipinto e perforato, che simboleggia il potere della Madre delle divinità e il suo ventre; ‘garbha’, e si danza in cerchio.

Con il tempo, la festività si è estesa a tutta la popolazione e coinvolto tutti nelle sue danze, dai bambini agli indiani.

Durante le nove giornate del Navaratri, le pratiche religiose sono volte a venerare le  manifestazioni di Durga e viene letto il testo “Devi Mahatmya”, dove si narra la vittoria di Durga sugli asura (demoni).

E’ interessante notare come i demoni sconfitti rappresentano di fatto degli ostacoli reali. I demoni sconfitti da Ma Durga sono Madhu, Kaitabha, Raktabijasura, Mahishasura, Shumbha, Nishumbha, Chanda, Munda and Dhumralochana. 

Madhuche significa avarizia, Kaitabha significa avversione, e Raktabija ciò che è contenuto nei nostri geni (e perciò diciamo i difetti ereditati dal nostro DNA), Mahisha che vuol dire toro e rappresenta quindi la stupidità, indifferenza e inerzia, Shumbha che singnifica il dubitare se stessi e Nishumbha il dubitare gli altri, Chanda significa “la testa che si oppone” (ovvero colui che si oppone a chiunque e qualsiasi cosa). Munda che vuol dire senza testa, ovvero colui che non ascolta. Dhumralochana, colui che ha la visione offuscata. 

Navaratri infatti può facilmente simboleggiare la vittoria del bene sul male. 

Non solo. Nel venerare la Madre Durga, se ne verena le sue tre incarnazioni principali: Kali, dea dal potere distruttivo e protettrice dell’universo, Laxshimi, dea del benessere e purezza, e Saraswati, dea della saggezza e conoscenza.

La Madre  – Sri Aurobind0

Riporto qua di seguito un estratto dell’opera di Sri Aurobindo, gentilmente condivisa dalla Scuola di Yoga Integrale di Napoli.

Mahàkàli è di un’ altra natura. Non l’estensione, ma l’altezza, non la saggezza, ma la forza e l’energia sono i suoi poteri particolari. Vi è in Lei un’intensità dominante, una grande passione di forza conclusiva, una divina violenza che si slancia per spezzare ogni limite ed ogni ostacolo. La sua intera divinità balza nello splendore di un’azione tempestosa; essa è per la prontezza, l’operazione immediatamente efficace, il colpo rapido e diretto, l’assalto frontale che tutto sbaraglia. Terribile è il suo volto per l’asura, pericolosa e spietata la sua disposizione verso coloro che odiano il Divino, poiché è la guerriera dei mondi che mai retrocede davanti alla battaglia. Intollerante dell’imperfezione, tratta rudemente nell’uomo la cattiva volontà ed è severa per chi si mantiene ostinatamente ignorante ed oscuro; il suo corruccio è immediato e terrificante contro il tradimento, la menzogna e la cattiveria; il malvolere è colpito all’ istante dalla sua punizione. Essa non tollera nel lavoro divino l’indifferenza, la negligenza e la pigrizia e fustiga immediatamente, per risvegliare col dolore se ne è bisogno, il dormiglione intempestivo e ritardatario. Gli impulsi rapidi, diritti e franchi, i movimenti senza riserva ed assoluti, l’aspirazione che sale come una fiamma, sono l’andatura di Mahakalì. Il suo spirito è indomabile, la sua visione e la sua volontà arrivano in alto e lontano come il volo dell’aquila, i suoi piedi sono rapidi sulla via ascendente e le sue mani si tendono per colpire e soccorrere.

Giacché essa è pure la Madre ; il suo amore è tanto intenso quanto il suo corruccio, e la sua bontà profonda e appassionata.

 

Allorché le è permesso d’intervenire con tutta la sua energia, spezza in un istante, come senza consistenza, gli ostacoli che immobilizzano l’aspirante o i nemici che l’assalgono. Se la sua collera è terribile per l’ostile, e la veemenza della sua passione penosa per il debole ed il timoroso, è amata ed adorata dal grande, dal possente e dal nobile, poiché sentono che i suoi colpi martellano e trasformano in energia ed in perfetta verità ciò che della loro materia è ribelle, raddrizzano ciò che è falso e perverso ed espellono ciò che è impuro e difettoso. Senza di Lei, ciò che è fatto in un giorno avrebbe preso dei secoli; senza di Lei l’ananda potrebbe essere vasto e grave o dolce, tenero e bello, ma perderebbe la gioia infiammata delle sue più assolute intensità. Alla conoscenza dà potenza conquistatrice; alla bellezza ed all’armonia arreca un movimento elevato e ascendente, ed al lento e difficile travaglio verso la perfezione conferisce un impulso che moltiplica il potere ed abbrevia il lungo cammino. Nulla può soddisfarla che non raggiunga le estasi supreme, le altezze più sublimi, le prospettive più vaste, gli scopi più nobili. Con Lei è dunque la forza vittoriosa del Divino, ed è mediante la grazia del suo fuoco, della sua passione e della sua rapidità che il grande compimento può aver luogo ora invece che più tardi.

Mahasaraswati è la potenza di lavoro della Madre, il suo spirito di perfezione e di ordine. La più giovane delle quattro, è la più esperta in capacità di esecuzione e la più vicina alla natura fisica. Se Maheshwarì traccia le grandi linee delle forze mondiali, Mahakalì ne mette in funzione le energie e gli impulsi, e Mahalakshmì rivela i loro ritmi e le loro misure, Mahasaraswatì presiede al dettaglio della loro organizzazione e della loro esecuzione, alla relazione delle parti tra loro, alla combinazione efficace delle forze ed all’esattezza infallibile del risultato e del compimento. La scienza, l’arte e la tecnica sono della competenza di Mahasaraswatì. Essa contiene nella sua natura e può sempre dare ai prescelti, la conoscenza intima e precisa, l’acutezza, la pazienza, l’esattezza dello spirito intuitivo e della mano cosciente, e lo sguardo penetrante del lavoratore perfetto.

 

Questa Potenza è la costruttrice vigorosa, instancabile, accurata ed efficace, l’organizzatrice, l’amministratrice, la tecnica, l’artigiana e la classificatrice dei mondi. Quando intraprende la trasformazione e la ricostruzione della natura, la sua azione è laboriosa e minuziosa e, spesso, sembra lenta ed interminabile alla nostra impazienza; ma Essa è persistente, integrale e senza difetto. Giacché la sua volontà nel lavoro è scrupolosa, vigilante ed instancabile; inclinandosi su di noi, vede e tocca ogni dettaglio, scopre ogni infimo difetto, ogni lacuna, ogni perversione od imperfezione, considera e pesa esattamente tutto ciò che è stato fatto e tutto ciò che resta ancora da fare. Nulla è in apparenza troppo triviale per la sua attenzione; nulla può sfuggirle, perquanto impalpabile, mascherato o nascosto esso sia. Formando e riformando, elabora ogni elemento sino a portarlo alla forma veritiera, messo al proprio posto nell’insieme affinché compia il suo scopo preciso. Nella sua costante e diligente organizzazione e riorganizzazione delle cose, il suo sguardo è contemporaneamente su tutti i bisogni e sulla maniera di far fronte ad essi, la sua intuizione sa ciò che deve essere scelto e ciò che deve essere respinto, e determina con successo lo strumento adatto, il tempo adatto, le condizioni adatte e l’operazione adatta. Ha in orrore l’indifferenza, la negligenza e la pigrizia, il lavoro fatto in fretta, inconsiderato ed equivoco, l’inettitudine, il “presso a poco”, il fallimento, l’adattamento falso, il cattivo impiego degli strumenti e delle facoltà; ed il lasciare un lavoro non eseguito o eseguito a metà è penoso ed estraneo alla sua natura. Quando il suo lavoro è terminato, nulla è stato dimenticato, mal posto, omesso o lasciato in condizioni difettose; tutto è solido, preciso, completo, ammirevole. Nulla che sia meno di una perfetta perfezione può soddisfarla, ed è pronta ad affrontare un’ eternità di fatica, se fosse necessario alla pienezza della sua creazione. Per ciò, tra tutti i poteri della Madre, Mahàsaraswatì è la più long anime con l’uomo e le sue innumerevoli imperfezioni. Dolce, sorridente, vicina e Soccorrevole, non si allontana né si scoraggia facilmente, persiste persino dopo l’insuccesso ripetuto, la sua mano sostiene ciascuno dei nostri passi a condizione che siano retti, sinceri o che non abbiano che una volontà, poiché essa non tollera alcuna duplicità, e la sua ironia rivelatrice è inesorabile per il dramma, la commedia, l’illusione e la pretesa.

Una madre per i nostri bisogni, un’amica nelle nostre difficoltà, un consigliere ed un mentore costante e tranquillo, che dissipa col suo splendente sorriso le nubi di tristezza, di cattivo umore e di depressione, rammentando senza posa l’aiuto sempre presente, additando l’eterna chiarezza del sole, ferma, calma e perseverante nello slancio profondo e continuo che ci spinge verso l’integralità della natura superiore. Tutto il lavoro degli altri poteri dipende da Lei per la sua perfezione, assicurandone essa la base materiale, elaborandone i dettagli, erigendo e ribadendo l’armatura della costruzione.

Vi sono altre grandi Personalità della Madre Divina, che non discendono facilmente su questo piano e non hanno mai preso una posizione predominante nell’ evoluzione dello spirito terrestre. Tra esse si trovano presenze indispensabili alla realizzazione supermentale; la più indispensabile Di tutte è la Personalità dell’ànanda, estasi e beatitudine misteriosa e possente che sgorga dal supremo amore divino, la sola che possa colmare l’abisso tra le altezze più sublimi dello spirito supermentale e le voragini più profonde della materia, di quell’ànanda che tiene le chiavi della più meravigliosa vita divina, e che sostiene, già da ora, dalle sue dimore nascoste, l’opera di tutti gli altri Poteri dell’Universo. Ma la natura umana, limitata, egoista ed oscura è disadatta a ricevere queste grandi Presenze e a sopportarne la poderosa azione. Soltanto quando i Quattro aspetti avranno stabilito la loro armonia e la loro libertà di movimento nello spirito, nella vita e nel corpo di un essere trasformato, questi più rari poteri potranno manifestarsi nel movimento terrestre, rendendo possibile l’azione supermentale. Quando tutti gli aspetti saranno in Lei riuniti e manifestati, quando la loro azione indipendente si cambierà in un’unità armoniosa, e che si eleveranno sino alle loro supermentali divinità, allora la Madre si rivelerà come la Mahàshaktì supermentale che porterà quaggiù, traendole dal loro ineffabile etere, le sue trascendenze luminose. La natura umana potrà allora esser cambiata in dinamica natura divina, perché tutte le linee elementari della coscienza e della forza di verità supermentali saranno accordate e l’arpa della vita pronta per i ritmi dell’Eterno.

Festeggiare il Navaratri

Nell’induismo, durante il Navaratri si offrono puja alle 9 manifestazioni di Durga e se ne invoca i nomi. 

 

Le nove manifestazioni sono le seguenti: 

  1. Shilaputri: che rappresenta Parvati (la moglie di Shiva). Per venerarla, ci si veste di grigio.
  2. Brammhacharini Maa: forma celibe di Parvati. Il colore è l’arancio.
  3. Chandra Ghanta: Parvati dopo essersi sposata, dal terzo occhio sempre aperto e sempre pronta a combattere contro i demoni. Solitamente durante la cerimonia ci si veste di Bianco.
  4. Mata Kushmanda: creatrice dell’universo. Colore rosso
  5. Skanda Mata: madre di Skanda. Si indossa il colore blu
  6. Kathyayani: che rappresenta l’allegria. Colore giallo
  7. Kalaratri, ovvero Parvati che rimuove la sua pelle chiara per combattere contro Shumba e Nishumba. Il colore è il verde
  8. Gauri Ma, che incarna il potere di rendere desideri e volontà realtà. Ci vestiamo di verde pavone
  9. Siddidhatri, colei che fornisce i poteri speciali, dal colore viola.

 

Nel privato delle nostre case, possiamo comunque dedicarci a venerare questa incarnazione della femminilità: 

  1. Create uno spazio pulito e se potete procuratevi una qualche raffigurazione delle dee (anche una foto stampata). Fate un bagno e indossate vestiti puliti prima della vostra “cerimonia” personale.
  2. Il miglior momento per le cerimonie, è a mattino. Potete iniziare con del pranayama, meditazione e poi accendere qualche candela. 
  3. Intonate dei mantra dedicate alle divinità 
  4. Mentre cantate, potete offrire dei fiori alle divinità (rossi preferibilmente).
  5. A conclusione, potete usare degli oli essenziali o delle creme al sandalo e della polvere colorata per lasciare un segno colorato sulla figura della divinità.
  6. Arati: fate oscillare una candela in senso orario davanti alle divinità 

Le offerte principali per le dee sono  gandha (sandalo), pushpa (fiori), dhupa (incenso), deepa (fiamma) e naivedya (offerta di frutta/dolcetti/noci).

Circa l'autore

Isadora è un'insegnante di yoga accessibile, yoga in gravidanza e yoga per bimbi. Si occupa principalmente di yoga per le disabilità e scrive sul suo blog >www.yogare.org

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