
Bowie e Fo come Arjuna: alla ricerca dell’infinito
Qualcuno potrebbe considerare questa accoppiata azzardata, se non addirittura sacrilega. Spiacente, per me invece no, e spiego subito il perché. Non associo i due in base all’influenza che hanno avuto sulla mia vita o al valore della loro opera. Semplicemente questa riflessione è nata spontanea dopo che ho visitato la spettacolare mostra dedicata a Bowie dal Mambo di Bologna e la mattina successiva mi sono svegliata con la notizia della morte di Fo.
Un’eredità inestimabile
Mentre mi aggiravo per le sale del museo, ho vissuto un profondo e commovente sentimento che non saprei bene come definire, ma ripensandoci mi fa venire in mente la parola, il concetto ‘infinito’. Pensavo a quanto un solo piccolo e ‘insignificante’ essere umano, cresciuto pieno di insicurezze, sia stato in grado, grazie al desiderio di esplorare sé stesso e il mondo e grazie al coraggio di non lasciarsi soffocare dalle incertezze e dalle convenzioni, di comunicare un messaggio talmente potente da sopravvivere anche all’unica esperienza definitiva di questa vita.
Attraverso la musica, il teatro, la poesia, il trasformismo, ma soprattutto la voglia di scoprirsi, di esplorare, di migliorarsi e riuscire a comunicarlo in modo originale, è arrivato a colpire a tal punto nel profondo da lasciare una traccia indelebile, a tratti eterna. Questo sentimento così denso e emozionante che ho esperito ripercorrendo l’avventura di Bowie, l’ho ritrovato stamattina nelle belle e importanti dichiarazioni e nella miriade di ricordi della “gente di strada” alla notizia della dipartita da questo mondo del premio Nobel Dario Fo. Ecco come mai mi è venuto spontaneo collegarli.
Due esistenze di grande ispirazione che se ne vanno nello stesso anno lasciandoci un’eredità inestimabile.

Piccoli grandi eroi
Ognuno di noi è l’involucro dentro al quale si racchiude un’energia che se lasciata libera di esprimersi, può trasmettere un messaggio unico e indelebile all’umanità. Certo, c’è chi ha fatto cose molto più importanti, anche con enormi sacrifici… Mi viene in mente Gandhi o Nelson Mandela, e l’elenco qui diventerebbe lunghissimo.
Non volevo certo utilizzare David Bowie o Dario Fo come termine di paragone. Proprio per questo però le loro storie ci possono aiutare a capire quanto, anche nel nostro piccolo, possiamo fare qualcosa per noi e di riflesso anche per gli altri. Possiamo, come loro, essere portatori di un messaggio che anche se semplice è, a ben guardare, decisamente importante.
Parafrasando il titolo di un testo di Krishnamurti, la rivoluzione deve partire prima di tutto da noi stessi. Per essere utili, per aiutare a cambiare il mondo, per essere contagiosi. Cercare di capirci, trovare un mezzo per rappresentarlo, condividerlo.
E come canta David Bowie, “essere eroi, per un giorno, ancora e per sempre”, senza essere poi in fondo così diverso dall’Arjuna che imbraccia il suo arco… Perché… “La vita è una meravigliosa occasione fugace da acciuffare al volo tuffandosi dentro in allegra libertà“, Dario Fo dixit.
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Bowie e Fo come Arjuna: alla ricerca dell'infinito
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Le storie di David Bowie o Dario Fo ci possono aiutare a capire quanto, anche nel nostro piccolo, possiamo fare qualcosa per noi e di riflesso anche per gli altri. Possiamo, come loro, essere
Author
Alessandra Pilati
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Il Giornale dello Yoga
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