
Asana e Pranayama per bilanciare i Dosha
Yoga E Ayurveda
L’Ayurveda e lo Yoga sono scienze sorelle.
Entrambe di origine antichissima, costituiscono due sfere complementari che permettono all’individuo di raggiungere un equilibrio energetico e psico-fisico che gli permetta di elevarsi spiritualmente.
L’Ayurveda è infatti la scienza della vita e si occupa di mantenerci sani, sia dal punto di vista fisico che mentale, agendo sul bilanciamento armonioso delle nostre energie vitali, i dosha. L’Ayurveda è una medicina olistica, che punta cioè a ritrovare l’equilibrio attraverso diversi mezzi: lo stile di vita, la dieta, le piante medicinali, il massaggio, il Panchakarma (purificazioni) e lo Yoga.
Questi due percorsi s’intrecciano e vengono entrambi descritti negli antichi testi Veda; tanto che la conoscenza di una delle due strade implica la conoscenza anche dell’altra.
Ayurveda
I cinque elementi (aria, fuoco, terra, acqua ed etere) si manifestano nel corpo umano attraverso tre principi o umori, detti Dosha.
I dosha sono all’origine dei nostri desideri, delle nostre predisposizioni e preferenze.
- Etere ed Aria costituiscono il principio del vento, detto Vata.
- Acqua e Fuoco si manifestano con il principio della bile, detto Pitta.
- Terra ed Acqua si manifestano attraverso la flemma con l’umore, detto Kapha.
Ognuno di noi è fatto di una combinazione unica di questi tre principi. Questa combinazione unica è determinata al momento del nostro concepimento, è detta la nostra costituzione, Prakruti.
Nel tempo le percentuali dei vari dosha che ci compongono cambiano in base al nostro stile di vita, alla nostra alimentazione, alla nostra età ed addirittura in base alle stagioni. Lo stato momentaneo dei nostri dosha, il nostro attuale disequilibrio, è definito Vikruti.
Essendo la combinazione di questi tre principi unica, ogni essere umano ha un percorso unico e personalizzato da percorrere. Riuscire quindi ad individuale la nostra Prakruti e Vikruti permette di fare scelte giuste ed adeguate per la nostra vita.

I Tre Dosha
- I tipi Vata sono caratterizzati fisicamente da una struttura esile, sono magri e spesso sotto peso, articolazioni sporgenti e che scricchiolano, pelle secca, unghie fragili, mani e piedi freddi, gonfiori addominali e stipsi. A livello mentale sono dinamici, creativi e vivaci, tendono a sovraccaricarsi e per questo spesso soffrono di nervosismo e ansia, hanno un sonno disturbato, si svegliano presto e spesso soffrono di insonnia.
Quando il Vata è in eccesso i disturbi si avvertono a livello intestinale, articolare, del sistema nervoso ed immunitario.
- I tipi Pitta sono caratterizzati fisicamente da un corpo atletico e proporzionato, hanno pelle molto chiara e sensibile con presenza di nei, possibili foruncoli ed infiammazioni, capelli chiari o rossi, ha un buon metabolismo e spesso appetito e le estremità molto calde. A livello mentale e caratteriale sono irascibili, decisi, amano pianificare, sono pieni di energia e fanno amicizia facilmente, hanno un ego particolarmente forte e sono alcune volte impazienti.
I classici disturbi Pitta sono caratterizzati da bruciori allo stomaco, diarrea, irritazioni ed eritemi, problemi al fegato ed alla tiroide.
- I tipi Kapha sono caratterizzati fisicamente da una corporatura grossa, eccesso di peso e ristagni di liquidi con la formazione dei classici inestetismi cutanei come la cellulite, la pelle morbida ed oleosa, ha un metabolismo lento. A livello mentale e caratteriale è pigro, avido, ma anche fedele e compassionevole; ama dormire e svegliarsi tardi.
I disturbi che derivano da un disequilibrio di Kapha sono eccesso di muco, pesantezza, gonfiore ed edemi.

Asana Per Vata
Per riequilibrare Vata vanno bene le posizioni che creano pressione sull’area pelvica ed il colon, sede di Vata.
Sono consigliate:
- Posizioni sedute e meditative che permettono di acquisire pace e tranquillità come Padmasana, la posizione del loto, e Sukhasana
- Posizioni che lavorano sulla colonna vertebrale e che aiutano a rilasciare le tensioni nella parte posteriore del corpo come Janu Sirsasana, la posizione testa-ginocchio, e Paschimottanasana
- Posizioni che permettono l’allungamento della parte anteriore del corpo come Supta Vajrasana, la posizione del diamante distesa
- Bhujangasana, la posizione del cobra
- Salabhasana, la posizione della locusta.
Il Pranayama suggerito per la tipologia Vata è Nadi Sodana Pranayama detta anche respirazione a narici alternate

Asana Per Pitta
Le persone di tipologia Pitta non dovrebbero eseguire la posizione sulla testa per più di un minuto. Vanno bene invece le posizioni che stimolano fegato, milza ed intestino tenue e che rinvigoriscono il fuoco gastrico.
Sono consigliate:
- Ardha Chakrasana, la mezza posizione della ruota
- Halasana, la posizione dell’aratro
- Sarvangasana, la posizione della candela
- Dhanurasana, la posizione dell’arco.
Il Pranayama più efficace per le tipologie Pitta è Sitali Pranayama che viene effettuato con la lingua arrotolata e grazie all’inspirazione dalla bocca. Questa tecnica di Pranayama crea un effetto raffreddante utile per calmare la rabbia ed abbassare la febbre.

Asana Per Kapha
Le Asana più adatte per la tipologia Kapha sono quelle che agiscono sul torace, lo stomaco e la testa, sede di Kapha.
Utili sono pratiche some:
- Ardha Matsyendrasana, la torsione del busto da seduti
- Navasana, la posizione della barca
- Ardha Chakrasana, la mezza posizione della ruota
- Vrksasana, la posizione dell’albero.
Il Pranayama più adatto per la tipologia Kapha è il Bastrica Pranayama detta anche la respirazione del fuoco.
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Asana e Pranayama per bilanciare i Dosha
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Lo Yoga e l’Ayurveda, entrambe di origine antichissima, costituiscono due sfere complementari che permettono di raggiungere un equilibrio energetico...
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Shanti Benussi
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Il Giornale dello Yoga
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